Il sogno di una nuova auto sportiva rotativa Mazda, il successore dell’iconica RX-8, si è acceso e spento per anni, affascinando gli appassionati con la promessa di quel suono unico e ad alti regimi del motore Wankel. Ma nonostante barlumi di speranza (come il sorprendente concept RX Vision del 2015), la realtà è costantemente intervenuta, spingendo quei sogni sempre più lontano.
Le recenti azioni di Mazda sottolineano questo netto contrasto tra aspirazione e praticità. L’azienda ha riacceso brevemente le speranze del Rotary con il crossover MX-30 E-Skyactiv R-EV nel 2023 e il concept Iconic SP nello stesso anno. Tuttavia, questi veicoli utilizzavano il motore Wankel esclusivamente come generatore per ricaricare la batteria, trasformandolo essenzialmente in un range extender per un propulsore elettrico. Sebbene mostrasse un uso innovativo del comando rotativo, era lontano dall’esperienza di guida viscerale tanto desiderata dai fan.
Questo ci porta al nocciolo della questione: i soldi parlano, e per Mazda, una casa automobilistica relativamente piccola rispetto a giganti come BMW (che ha venduto più di Mazda quasi due volte nel 2024), realizzare un’auto sportiva di nicchia semplicemente non è finanziariamente vantaggioso. Il responsabile della tecnologia di Mazda, Ryuichi Umeshita, ha dichiarato senza mezzi termini in un’intervista che l’ostacolo principale alla produzione del concetto Iconic SP, una potenziale auto sportiva con motore rotativo, era “l’unico problema in sospeso [di natura] finanziaria”.
Destreggiarsi tra le priorità: dai sogni del Rotary alla realtà delle emissioni
La decisione ha senso se si considerano le attuali priorità di Mazda. L’azienda sta investendo risorse nello sviluppo della sua prima piattaforma elettrica dedicata, di un nuovo sistema ibrido e di un motore a benzina di prossima generazione denominato “Skyactiv-Z”. Quest’ultimo sviluppo è concepito come il massimo perfezionamento della tecnologia di combustione interna prima di abbracciare pienamente l’elettrificazione. Questi progetti sono cruciali non solo per soddisfare le sempre più stringenti normative globali sulle emissioni, ma anche per garantire il futuro di Mazda in un panorama automobilistico in evoluzione.
Aggiungendo un ulteriore livello alla complessità, Mazda sta contemporaneamente lavorando su una nuova Miata (confermata per la produzione e destinata ad avere un motore più grande). La venerabile MX-5, che è rimasta per generazioni una delle auto sportive più amate al mondo, rappresenta un grande venditore che può aiutare a finanziare progetti più audaci come, forse un giorno, un revival del Rotary.
Un dilemma pratico: dove si colloca l’entusiasmo?
Dal punto di vista degli appassionati, sembra logico dare la priorità alla nuova MX-5 e lasciare che i sogni rotanti ribolliscano nel dimenticatoio per ora. Le risorse dedicate a un’auto sportiva di nicchia potrebbero essere spese meglio per rafforzare la competenza principale di Mazda nelle auto da guidare: la Miata.
Ci sono però alcune possibilità intriganti oltre il rotante. Anche se un concorrente BMW alimentato dal nuovo motore sei cilindri in linea di Mazda potrebbe non essere tra le carte in questo momento, ciò la dice lunga sulle loro discussioni interne e sulla potenziale direzione futura. Il concept Vision X-Coupe (con la sua configurazione ibrida plug-in) allude al linguaggio di design di Mazda per il 2035, ma come ha affermato Umeshita, è una visione del futuro, non un’auto di produzione imminente.
Anche se Mazda non sta respingendo l’idea di un motore rotativo che aziona nuovamente le ruote – Umeshita ha riconosciuto che è tecnicamente fattibile, anche se impegnativo – il suo focus attuale rimane sull’ottimizzazione del motore per il funzionamento del generatore e, in ultima analisi, sul rispetto degli standard globali sulle emissioni.
Alla fine, Mazda si ritrova a navigare in un difficile equilibrio. Il fascino di far rivivere un motore leggendario come il Wankel è innegabile, ma si scontra con il pragmatismo necessario per mantenere la stabilità finanziaria in un mercato automobilistico sempre più complesso. In questo momento, ciò significa concentrarsi su modelli di volume, garantire un futuro forte alla Miata e forse, un giorno, rivisitare il sogno rotativo alle sue condizioni.
